
A partire dal 1° gennaio 2025, il Sismabonus subirà significative modifiche che influenzeranno le detrazioni fiscali per gli interventi antisismici sugli edifici. Ecco tutto ciò che devi sapere per pianificare al meglio i tuoi lavori di messa in sicurezza.
Cos’è il Sismabonus?
Il Sismabonus è un’agevolazione fiscale introdotta per incentivare la realizzazione di interventi volti a migliorare la sicurezza sismica degli edifici. Consente di detrarre una percentuale delle spese sostenute per tali lavori dall’IRPEF o dall’IRES, ripartita in più rate annuali di pari importo. Le aliquote di detrazione variano in base al tipo di intervento, all’anno in cui viene effettuato e al risultato ottenuto in termini di riduzione del rischio sismico.
Modifiche alle aliquote di detrazione nel 2025
La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto le seguenti variazioni alle aliquote di detrazione per le spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2025:
Altre proprietà immobiliari: la detrazione scenderà al 36%, mantenendo lo stesso limite di spesa di 96.000 euro per unità immobiliare.
Abitazioni principali: la detrazione sarà del 50% sulle spese sostenute, con un limite massimo di 96.000 euro per unità immobiliare.
Queste modifiche rappresentano una riduzione rispetto alle aliquote precedentemente in vigore, che potevano arrivare fino all’85% per interventi su parti comuni di edifici condominiali con riduzione di due classi di rischio sismico.
Interventi ammessi al Sismabonus
Le tipologie di interventi che possono beneficiare del Sismabonus includono:
Demolizione e ricostruzione: interventi che prevedono la demolizione di un edificio esistente e la sua ricostruzione conforme alle norme antisismiche.
Interventi di messa in sicurezza statica: lavori che riguardano le parti strutturali degli edifici, con particolare attenzione alle zone sismiche ad alta pericolosità.
Interventi per la riduzione del rischio sismico: lavori che mirano a diminuire la classe di rischio sismico dell’edificio, come il rafforzamento strutturale, il miglioramento o l’adeguamento sismico.
È importante notare che, per usufruire delle detrazioni maggiorate, gli interventi devono portare a una effettiva riduzione del rischio sismico, certificata da professionisti abilitati.
Come richiedere il Sismabonus
Per beneficiare delle detrazioni fiscali del Sismabonus, è fondamentale seguire questi passaggi:
Pagamenti tracciabili: effettuare i pagamenti tramite bonifico bancario o postale “parlante”, indicando la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione e il codice fiscale o la partita IVA del destinatario del pagamento.
Documentazione: conservare tutte le fatture e le ricevute dei pagamenti, insieme alle certificazioni rilasciate dai professionisti che attestano l’efficacia degli interventi nel ridurre il rischio sismico.
Comunicazioni: inviare all’ENEA, entro 90 giorni dalla fine dei lavori, la documentazione necessaria attraverso il portale dedicato.
Conclusioni
Le modifiche al Sismabonus a partire dal 2025 rappresentano un cambiamento significativo per chi intende effettuare interventi di messa in sicurezza antisismica. È consigliabile pianificare con attenzione i lavori e valutare le tempistiche più opportune per massimizzare le agevolazioni fiscali disponibili.
Per ulteriori informazioni e per ricevere assistenza personalizzata, non esitare a contattarci. Il nostro CAF e patronato è a tua disposizione per guidarti attraverso le novità normative e supportarti nella gestione delle pratiche necessarie.