
Quando un lavoratore deceduto era titolare di una rendita diretta INAIL per infortunio sul lavoro o malattia professionale, i familiari superstiti possono avere diritto al riconoscimento di una rendita ai superstiti, a determinate condizioni.
Vediamo nel dettaglio chi può beneficiarne, in quali casi è previsto e come presentare la domanda.
Cos’è la rendita ai superstiti INAIL?
La rendita ai superstiti è una prestazione economica riconosciuta dall’INAIL ai familiari di un titolare di rendita che è deceduto a causa delle conseguenze dell’infortunio o della malattia professionale per cui percepiva già la rendita.
In pratica, se il decesso è direttamente collegato alla causa professionale già riconosciuta dall’INAIL, i familiari hanno diritto a una rendita indiretta, che si trasforma in una forma di tutela economica per i superstiti.
Chi ha diritto alla rendita ai superstiti?
I beneficiari sono, in ordine di priorità:
– Coniuge o parte dell’unione civile;
– Figli:
– Genitori, se a carico del defunto e in mancanza di coniuge e figli;
– Fratelli e sorelle, solo se conviventi, a carico e in assenza di altri superstiti aventi diritto.
Importante: il requisito dell’essere “a carico” non si riferisce solo al reddito, ma anche all’effettiva dipendenza economica dalla persona deceduta.
Quando è riconosciuta la rendita ai superstiti del titolare di rendita?
Il riconoscimento avviene solo se è accertato un nesso causale tra il decesso e l’infortunio o la malattia professionale per cui il defunto percepiva già la rendita INAIL.
Anche se il lavoratore era già titolare della rendita al momento del decesso, non è automatico che i superstiti ricevano la rendita: l’INAIL deve verificare che la morte sia conseguenza diretta o concausale dell’evento tutelato.
In caso di esito positivo dell’accertamento medico-legale, l’INAIL riconosce la rendita a favore degli aventi diritto.
Come si presenta la domanda?
La domanda deve essere presentata all’INAIL, entro 180 giorni dal decesso, tramite:
– raccomandata o PEC all’INAIL competente.
– il portale INAIL (accesso con SPID, CIE o CNS);
– CAF o Patronati abilitati, che offrono assistenza gratuita nella compilazione e nella trasmissione della pratica;
Documenti necessari
Al momento della domanda, è importante allegare:
-eventuale documentazione fiscale che dimostri lo stato di carico familiare.
–certificato di morte;
–certificato medico che attesti il collegamento tra il decesso e la patologia professionale;
-documentazione sanitaria pregressa;
–stato di famiglia e autocertificazioni relative ai superstiti;
Quanto spetta ai superstiti?
L’importo della rendita varia a seconda del grado di parentela:
In assenza di coniuge o figli, le percentuali possono essere ripartite tra genitori, fratelli o sorelle.
50% della retribuzione di riferimento al coniuge superstite;
20% per ciascun figlio, fino a un massimo del 100% complessivo;
In alcuni casi è previsto anche un assegno una tantum, a integrazione della rendita, per coprire le spese sostenute a seguito del decesso.
Cosa succede se il decesso non è riconosciuto come conseguenza dell’infortunio o della malattia?
In questo caso, non viene riconosciuta la rendita ai superstiti. Tuttavia, è possibile fare ricorso amministrativo o giudiziario, qualora si ritenga che l’INAIL abbia valutato erroneamente il nesso causale.
Il riconoscimento della rendita ai superstiti è un diritto fondamentale, ma richiede una corretta documentazione e assistenza nella domanda. Per questo è sempre consigliabile rivolgersi a un CAF o Patronato, che può supportarti:
-nell’eventuale assistenza in caso di diniego o ricorso.
-nella verifica dei requisiti;
-nella raccolta della documentazione necessaria;
-nella compilazione corretta della domanda;