
La NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) è un’indennità di disoccupazione erogata dall’INPS ai lavoratori che hanno perso involontariamente il lavoro. Dopo aver presentato la domanda, il lavoratore dovrebbe ricevere una risposta in tempi relativamente brevi, ma non sempre è così.
Se la domanda NASpI è in ritardo o ancora in fase di lavorazione, è importante capire i motivi del ritardo e le azioni da intraprendere per sbloccare la situazione. In questo articolo vedremo quali sono i tempi di attesa, le cause più comuni di ritardo e i passaggi da seguire per ottenere una risposta dall’INPS.
Quali sono i tempi di risposta per la domanda NASpI?
Dopo l’invio della domanda, l’INPS ha un tempo massimo di 30 giorni per esaminarla e comunicare l’esito al richiedente. Se il termine viene superato senza ricevere risposta, è necessario verificare lo stato della domanda e, se necessario, sollecitare l’INPS.
📌 Tempi di lavorazione standard: 30 giorni.
📌 In caso di documentazione incompleta: l’INPS può richiedere ulteriori informazioni, allungando i tempi.
📌 Possibili ritardi: nei periodi di alto afflusso di domande (es. fine anno o crisi aziendali), i tempi possono estendersi.
Come verificare lo stato della domanda NASpI?
Se la domanda NASpI è ancora in attesa di risposta, il primo passo è controllare lo stato di lavorazione.
🔍 Metodo 1: Accedere al sito INPS
- Vai su www.inps.it
- Accedi con SPID, CIE o CNS
- Cerca “Stato domanda NASpI” nella barra di ricerca
- Controlla la sezione “Esiti domande NASpI”
🔍 Metodo 2: Recarsi presso un CAF o Patronato
Un CAF o Patronato può accedere al sistema INPS e verificare lo stato della pratica per tuo conto, aiutandoti a risolvere eventuali problemi.
Quali sono le cause più comuni di ritardo nella NASpI?
Se la domanda è ancora in fase di elaborazione o è bloccata, le cause potrebbero essere:
🚨 Volume elevato di domande → in periodi di crisi o licenziamenti collettivi, l’INPS potrebbe impiegare più tempo per l’elaborazione.
🚨 Dati errati o mancanti → errori nel modulo di domanda o mancanza di documenti possono bloccare la pratica.
🚨 Problemi con l’azienda → se il datore di lavoro non ha trasmesso correttamente il modello UNILAV (cessazione del rapporto di lavoro), l’INPS potrebbe non poter processare la richiesta.
🚨 Contributi non risultanti → se l’INPS non trova versamenti sufficienti per la NASpI, potrebbe sospendere l’istruttoria per fare verifiche.
Cosa fare se la domanda NASpI non viene accolta o è in ritardo?
Se dopo 30 giorni non hai ricevuto risposta, puoi:
✔️ Sollecitare l’INPS → Invia una richiesta di chiarimenti tramite il servizio online “INPS Risponde” o tramite PEC alla sede competente.
✔️ Fissare un appuntamento INPS → Puoi prenotare un incontro in sede tramite il sito INPS o il Contact Center.
✔️ Richiedere assistenza a un CAF o Patronato → Un operatore può contattare l’INPS per tuo conto e risolvere il problema più rapidamente.
✔️ Presentare un ricorso → Se la domanda viene rifiutata senza motivo valido, puoi presentare un ricorso amministrativo entro 30 giorni dalla comunicazione del diniego.
Conclusioni
Se la domanda NASpI è senza risposta dopo 30 giorni, il primo passo è verificare lo stato della pratica tramite INPS online, contact center o patronato. Se la lavorazione è in ritardo, è possibile sollecitare l’INPS e, in caso di rifiuto ingiustificato, presentare ricorso.
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