Riconoscimento rendita ai superstiti di non titolare di rendita: cos’è, quando spetta e come fare domanda

Quando una persona muore a seguito di infortunio sul lavoro o malattia professionale, i familiari superstiti possono avere diritto a una rendita INAIL, anche se il lavoratore non era ancora titolare di rendita al momento del decesso.
Vediamo insieme chi ne ha diritto, quali sono i requisiti e come si presenta la domanda.
Cos’è la rendita ai superstiti per non titolare di rendita?
Si tratta di una prestazione economica erogata dall’INAIL ai familiari di un lavoratore deceduto a causa diretta o concausale di un infortunio sul lavoro o di una malattia professionale, anche se il lavoratore non aveva ancora ricevuto una rendita INAIL.

In questi casi si parla di “rendita indiretta”: il decesso è stato causato da un evento tutelato (infortunio o malattia da lavoro), anche se il lavoratore è deceduto prima che l’INAIL potesse riconoscere una rendita diretta a suo favore.
Chi ha diritto alla rendita ai superstiti?
L’INAIL riconosce la rendita ai seguenti familiari superstiti:
Fratelli e sorelle, se conviventi e a carico.
Coniuge o parte dell’unione civile;
Figli:
-fino a 18 anni;
-fino a 21 anni se studenti di scuola media superiore;
-fino a 26 anni se studenti universitari e a carico;
senza limiti di età se inabili al lavoro e a carico;
In assenza di coniuge e figli, possono accedere alla rendita anche:
genitori a carico del defunto;
In quali casi si ha diritto alla rendita ai superstiti?
La rendita è riconosciuta solo se accertato il nesso causale tra l’evento lavorativo (infortunio o malattia) e la morte del lavoratore.

Quindi:
se il decesso è avvenuto immediatamente o in un periodo successivo ma in conseguenza diretta dell’evento lesivo da lavoro, e se la malattia o l’infortunio è riconosciuto dall’INAIL come origine professionale,
allora i superstiti possono ottenere la rendita.
Anche se il lavoratore non aveva fatto in tempo a presentare domanda di rendita personale, i familiari possono comunque fare domanda di rendita indiretta.
Come presentare la domanda all’INAIL
La domanda va presentata entro 180 giorni dal decesso e può essere trasmessa tramite:
-raccomandata A/R o posta elettronica certificata (PEC) alla sede INAIL competente.
-portale INAIL (con SPID, CIE o CNS);
CAF o Patronato, che forniscono assistenza gratuita;

Documenti da allegare alla domanda
Per accelerare i tempi e facilitare l’istruttoria, è utile preparare:
stato di famiglia, autocertificazioni e documenti sul carico familiare.
certificato di morte;
documentazione sanitaria relativa all’infortunio o alla malattia;
denuncia dell’infortunio/malattia professionale all’INAIL;
certificato medico-legale che colleghi la causa del decesso all’evento lavorativo;
Quanto spetta ai superstiti?
Le percentuali di rendita variano in base al grado di parentela:
In assenza di coniuge e figli, le quote possono spettare a genitori o fratelli/sorelle in misura definita dall’INAIL.
50% al coniuge superstite;
20% per ciascun figlio, fino al massimo complessivo del 100% della retribuzione annua di riferimento;

L’importo è calcolato sulla retribuzione percepita dal lavoratore al momento dell’evento, secondo le tabelle INAIL.


È inoltre previsto un assegno una tantum per le spese funerarie, erogato una tantum a chi ha sostenuto le spese del decesso.

Cosa succede se l’INAIL nega la rendita?
Se l’INAIL ritiene che non ci sia un legame causale tra l’evento lavorativo e il decesso, la prestazione può essere negata. In questi casi, è possibile:
-presentare ricorso amministrativo o legale, con il supporto di un patronato o legale di fiducia.
-chiedere una revisione del provvedimento INAIL;
La procedura di riconoscimento può essere complessa e richiedere competenze tecniche e documentazione specifica. Per questo motivo è fortemente consigliato rivolgersi a un CAF o Patronato

Valeria Calafiore
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