Riconoscimento del diritto a rendita INAIL: quando spetta e come richiederlo

Quando un lavoratore subisce un infortunio sul lavoro o sviluppa una malattia professionale che comporta una riduzione permanente della capacità lavorativa, è possibile accedere a una rendita INAIL per inabilità permanente. Si tratta di una forma di tutela economica continuativa che mira a compensare il danno subito, riconosciuta a seguito di un accertamento medico-legale.

Vediamo nel dettaglio quando spetta la rendita, come funziona la procedura per ottenerla e quali sono i diritti del lavoratore.
Cos’è la rendita INAIL?
La rendita INAIL è un’indennità economica erogata mensilmente, riconosciuta ai lavoratori che, a causa di un infortunio o di una malattia professionale, subiscono una menomazione pari o superiore al 16%.

È una prestazione distinta dall’indennizzo in capitale (che viene invece erogato per menomazioni dal 6% al 15%), e ha lo scopo di sostenere nel tempo il lavoratore colpito da una riduzione della propria capacità lavorativa
Quando matura il diritto alla rendita?
Il diritto alla rendita si configura quando:

  • Si verifica un infortunio sul lavoro o una malattia professionale riconosciuta dall’INAIL
  • L’esito dell’evento comporta una menomazione permanente dell’integrità psicofisica
  • Il grado di inabilità accertato è pari o superiore al 16%

La percentuale di menomazione viene stabilita da un’apposita valutazione medico-legale effettuata dall’INAIL, attraverso l’applicazione di tabelle standard previste per legge.
Come si richiede il riconoscimento del diritto a rendita?
Il procedimento inizia con la regolare denuncia dell’infortunio o della malattia professionale da parte del datore di lavoro o del lavoratore stesso. Successivamente, l’INAIL procede alla valutazione del caso, che prevede:

  1. Accertamenti sanitari da parte dei medici INAIL
  2. Emissione di un verbale medico-legale, con la percentuale di menomazione riconosciuta
  3. Comunicazione del diritto alla rendita mensile, se il grado di inabilità è almeno del 16%

L’importo della rendita viene calcolato in base:
-all’età del lavoratore al momento della menomazione
-alla percentuale di inabilità permanente
-alla retribuzione percepita dal lavoratore nell’anno precedente l’evento
Cosa copre la rendita INAIL?
La rendita INAIL copre il danno patrimoniale legato alla ridotta capacità di guadagno e, in alcuni casi, anche il danno biologico, cioè la lesione permanente all’integrità psicofisica della persona.

Inoltre, può comprendere:
Adeguamenti periodici del valore della rendita in base agli indici ISTAT
Assegni integrativi in caso di gravi menomazioni
Maggiore tutela per il coniuge o i figli superstiti, in caso di decesso del lavoratore
Se l’INAIL non riconosce la rendita: cosa fare?
Se l’INAIL non riconosce il diritto alla rendita o attribuisce un grado di menomazione inferiore al 16%, il lavoratore può:

  • Presentare istanza di revisione entro dieci anni dalla comunicazione dell’indennizzo
  • Presentare ricorso giudiziale presso il Tribunale del lavoro entro 3 anni

In questi casi è importante farsi assistere da un Patronato o da professionisti esperti, per tutelare pienamente i propri diritti.
Quali documenti servono per la richiesta?
Per il corretto avvio della procedura di riconoscimento della rendita sono necessari:

Documentazione sul decorso clinico e riabilitativo

Denuncia di infortunio/malattia professionale
-Certificati medici e referti specialistici
-Esami strumentali a supporto della diagnosi

La rendita INAIL rappresenta un diritto fondamentale per i lavoratori che, a causa di eventi legati all’attività professionale, subiscono conseguenze permanenti nella propria vita. Richiederla tempestivamente e correttamente significa difendere il proprio futuro economico e la propria dignità professionale.

Non esitare a rivolgerti al CAF o al Patronato per avere supporto completo e professionale.

Valeria Calafiore
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