Bonus prima casa e donazione: cosa succede se l’atto viene revocato?

L’acquisto della prima casa con i benefici fiscali rappresenta un’importante agevolazione per chi desidera acquistare un immobile adibito a propria abitazione principale. Tuttavia, cosa accade se l’immobile è stato ricevuto tramite donazione e successivamente questa viene revocata o annullata? Il contribuente rischia di perdere i vantaggi fiscali legati al Bonus prima casa?

Una recente pronuncia dell’Agenzia delle Entrate chiarisce che la cessazione della donazione non impedisce di mantenere le agevolazioni fiscali già ottenute. Vediamo nel dettaglio cosa significa e quali sono gli effetti pratici per chi ha usufruito del beneficio.
Bonus prima casa e donazione: cosa prevede la legge?
Il Bonus prima casa permette di acquistare un immobile a condizioni fiscali vantaggiose, applicando:

✔️ Imposta di registro ridotta al 2% (anziché il 9%) sul valore catastale dell’immobile
✔️ IVA al 4% (anziché al 10%) per gli acquisti da impresa costruttrice
✔️ Imposte ipotecaria e catastale fisse pari a 50 euro ciascuna

Per ottenere l’agevolazione, è necessario rispettare alcuni requisiti:
– L’immobile deve essere adibito a prima casa e non appartenere a categorie di lusso (A1, A8, A9).
– Il beneficiario non deve possedere altri immobili acquistati con il bonus.
– Deve trasferire la residenza nel Comune dell’immobile entro 18 mesi dall’acquisto.

Ma cosa accade se l’immobile è stato ricevuto in donazione e, successivamente, la donazione viene revocata o dichiarata nulla?
Cosa succede se la donazione viene annullata?
Quando un immobile viene donato, il beneficiario può godere del Bonus prima casa, a condizione che l’atto di donazione rispetti i requisiti richiesti per l’agevolazione. Tuttavia, la revoca o l’annullamento della donazione non obbliga alla restituzione dei benefici fiscali già ottenuti.

L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che la perdita della proprietà per cause indipendenti dalla volontà del beneficiario non comporta la decadenza dal bonus.
Esempio pratico:

  • Una persona riceve un immobile in donazione e usufruisce delle agevolazioni prima casa.
  • La donazione viene successivamente annullata per motivi legali (ad esempio, contestazioni ereditarie o vizi dell’atto).
  • L’annullamento non comporta la perdita del bonus né l’obbligo di restituire le imposte risparmiate.

Questa interpretazione dell’Agenzia tutela i contribuenti che subiscono un evento al di fuori del loro controllo.

Quando si rischia di perdere il Bonus prima casa?
Anche se la revoca della donazione non incide sulle agevolazioni fiscali, ci sono alcuni casi in cui il contribuente può perdere il beneficio e dover restituire le imposte risparmiate, con sanzioni e interessi.

Decadenza dal bonus nei seguenti casi:
1️⃣ Vendita dell’immobile prima dei 5 anni dall’acquisto senza riacquisto di una nuova prima casa.
2️⃣ Mancato trasferimento della residenza nel Comune dell’immobile entro 18 mesi.
3️⃣ Dichiarazioni false o mendaci nell’atto di acquisto.

Se si verifica una di queste condizioni, l’Agenzia delle Entrate può revocare il bonus e richiedere il pagamento delle imposte ordinarie, oltre a sanzioni del 30% sulle somme non versate.
Conclusioni: cosa deve sapere chi riceve un immobile in donazione?
✅ La revoca o annullamento della donazione non comporta la perdita del Bonus prima casa.
✅ Se la donazione viene meno per cause indipendenti dalla volontà del contribuente, non si devono restituire le agevolazioni fiscali.
✅ È importante rispettare tutti i requisiti previsti dalla legge per evitare la decadenza dal beneficio.

Per evitare errori e verificare il proprio diritto alle agevolazioni fiscali, è sempre consigliato rivolgersi a un CAF o a un professionista fiscale, che può fornire assistenza nella gestione delle pratiche e nella compilazione della dichiarazione dei redditi.

Valeria Calafiore
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